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La tattica di gioco praticata negli anni trenta fu la naturale
evoluzione della cosiddetta tattica "danubiana"
perché ispirata dalla scuola austro-ungherese. Espresso
graficamente questo modulo di giuoco può essere rappresentato
da due W sovrapposte; delle due, la W davanti al
portiere presentava due difensori centrali (uno più arretrato
e più votato alla difesa, ed uno più avanzato con
compiti più offensivi), e due mediani laterali che si occupavano
di coprire le fasce laterali, lasciando il compito di impostare
il giuoco al "centromediano", vero cervello della squadra.
Questa tattica fu definita "METODO" in contrapposizione
al cosiddetto "SISTEMA". Sostanzialmente era
uno schema di gioco simile a quello che fu riscoperto negli anni
50/60 dopo il "Sistema", e che aveva come unica variante
l'ala "tornante"; era cioè costituito da un libero,
uno stopper, due terzini, due attaccanti e quattro centrocampisti
di cui uno veniva chiamato "centromediano metodista". |
L'esordio del Napoli sulla ribalta del calcio nazionale
non fu certo esaltante. Infatti il primo campionato si chiuse
all'ultimo posto, con 1 punto su 18 incontri, 7 gol fatti
(di cui un rigore ed un autogol) e 61 gol subiti. Il Napoli non retrocesse perché fu ridisegnato il campionato successivo
con la creazione di due gironi da 11 squadre! Debutaa nel Napoli
Attila Sallustro (vedi
foto). |
Stessa sorte toccò al Napoli nel campionato
1927/28 anche se si classificò terzultimo con 15
punti. Ma al penultimo posto si classificò la Lazio che, rappresentando Roma capitale (eravamo nel "ventennio")
"doveva" essere salvata. Questa fu la fortuna del Napoli che così si ritrovò ancora in serie A. |
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Questo fu il peggiore campionato di Vojak (9 gol),
con alcune sconfitte brucianti (6 a 1 a Milano con l'Ambrosiana
e 4 a 1 con il Torino) e con un bottino finale di 35 punti che
valse il 9° posto in classifica finale. Ma l'anno 1931/32
fu segnato da una profonda crisi finanziaria che costrinse Maresca di Serracapriola a dimettersi, sostituito dal Comm.
Eugenio Coppola, che a sua volta "abdicò"
per l'Ing. Savarese (il passivo era di circa 800.000 lire
di allora); |
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![]() Ritorno all'Ascarelli con il nuovo portiere Sentimenti II (al centro tra i fratelli). Il campionato fu deludente con 29 punti ed il 7° posto in classifica. Vojak e Sallustro, in fase calante, collezionarono rispettivamente 10 e 7 gol. Il 26 aprile 1935 fu nominato Vicepresidente provvisorio Achille Lauro. Il 4/6/1935 Willy Garbutt lasciò la panchina del Napoli e con lui si chiuse la cosiddetta era Ascarelli. |
Nuovo allenatore fu l'ungherese Csapkay che rifondò
la squadra (andarono via Ferraris II, Vojak, Vincenzi, Gravisi).
La classifica finale vide il Napoli all'ottavo posto con
28 punti a parità con il Milan. Dal 15 marzo 1936 il presidente del Napoli fu Achille Lauro che, a fine
campionato, licenziò l'allenatore ungherese. Capocannoniere
fu Busani con 12 gol che, nonostante questo,
non meritò la riconferma per l'anno seguente. |
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