Sono due stagioni molto amare con salvataggi in extremis dalla serie B. Allenatore viene chiamato Giacomini, uomo di ghiaccio, e tecnico spregiudicato. Eredita un terzo e quarto posto che deve almeno riconfermare. Viene acquistato l'argentino Ramon Diaz che, vicino a Maradona, ha strabiliato ai mondiali juniores. Ma l'ambiente rimane comunque piuttosto depresso. Ma dopo avere superato la fase eliminatoria di Coppa Italia, in Campionato è una disfatta: dopo 11 turni è ultimo in classifica. Inoltre, per via di farneticanti comunicati della "nuova camorra sportiva" e di una campagna del tifo organizzato (Napoli-Roma un Piper sorvola lo stadio con uno striscione "Ferlaino vattene, Juliano torna"), Ferlaino cede la Presidenza per due anni a Marino Brancaccio, affiancato da Giannni Punzo come Amministratore delegato. Giacomini viene puntualmente esonerato ed al suo posto viene chiamato Pesaola con Gennaro Rambone al suo fianco. E la squadra, con un girone di ritorno impensabile, conquista la salvezza all'ultima giornata.
Lo scampato pericolo dovrebbe stimolare la dirigenza ad un miglioramento dell'organico anche in considerazione dell'infortunio subito da Krol nell'ultima di campionato (sarà operato al menisco). Il DG Bonetto andrà via e verrà sostituito da (toh' chi si rivede) Juliano. Appena Juliano accetta le proposte di Punzo e Brancaccio si fa vivo Ferlaino che costringe alle dimissioni Brancaccio e si rielegge Presidente. Tra gli allenatori Juliano, dopo numerosi rifiuti, ingaggia Santin. Viene preso Dirceu che obbliga al sacrificio di Diaz (mentre Krol avrà bisogno di una lunga riabilitazione). Così il Napoli che Juliano giudica migliore di quello del terzo posto, scivola in zona retrocessione; puntuale arriva l'esonero di Santin sostituito da Marchesi che riuscirà a conquistare l'agognata salvezza. Ma in questa sofferenza si inserisce anche la beffa del Torneo di Viareggio che i ragazzi della Primavera Menicucci.


Il gioco di Giacomini e di Santin

I moduli tattici delle squadre 1982-83 e 1983-84 furono impostati rispettivamente da Giacomini e da Santin. Ma poi toccò a Pesaola prima ed a Marchesi poi guidare le squadre verso una sofferta salvezza. Giacomini durò per 11 partite mentre Santin arrivò a 20. Le ragioni dell'insuccesso furono forse la mancanza di adattamento alla realtà napoletana e la scelta poco oculata di alcuni elementi. Juliano impose a Santin un Krol reduce da un brutto infortunio mentre Giacomini aveva puntato tutto su Ramon Diaz che, con l'appoggio di Pellegrini, avrebbe dovuto risolvere i problemi dell'attacco napoletano. Aveva puntato su Criscimanni regista e su una diga difensiva composta da Bruscolotti, Ferrario, Marino e Citterio, due combattenti a centrocampo tra Vinazzani, Dal Fiume o Celestini e la regia arretrata di Krol. Neppure con il mercato novembrino le cose migliorarono con l'arrivo di Scarnecchia e Vagheggi perché Diaz non riusciva a finalizzare quel po' di gioco che veniva sviluppato. Se quindi il problema di Giacomini fu Diaz, quello di Santin fu soprattutto Krol. L'olandese avrebbe voluto giocare a centrocampo per recuperare la forma atletica mentre l'allenatore lo voleva in difesa, ed anche i compagni avrebbero preferito il più affidabile Masi. A centrocampo Dirceu si faceva valere ma in attacco sia Pellegrini un po' spento, che De Rosa un po' ruvido di piede, non costituivano un valido punto di riferimento.La difesa fu indebolita con l'arrivo dei modesti Boldini e Frappampina, mentre il centrocampo era il reparto migliore della squadra con Caffarelli, Celestini e Dal Fiume. Ma il pressing continuo richiesto da Santin presupponeva allenamenti asfissianti che finirono per rompere i rapporti di spogliatoio Pesaolaaveva abilmente ricucito l'anno precedente.



 1982-83
E' l'anno delle bombe a casa Ferlaino e dell'aereo con lo striscione contro Ferlaino e pro-Juliano. Dal punto di vista tecnico arriva il nuovo allenatore Giacomini ed i giocatori Celestini, Carannante (ritorni) e Dal Fiume; partono Guidetti, Musella, Damiani, Benedetti e Palanca. Arriva anche il nuovo straniero Ramon Diaz preceduto da grande fama non seguita dai risultati sul campo. Tanto che a novembre al mercato di riparazione vengono acquistati Vagheggi e Scarnecchia. I limiti tecnici sono evidenti: fuori al 2° turno di U.E.F.A. con vigilia rallegrata dal tritolo fatto esplodere in Via Crispi. In campionato è anche peggio: all'undicesima giornata il Napoli è ultimo in classifica. Segue immediato il licenziamento di Giacomini su richiesta del tifo organizzato (Chiummariello). Si pensa a Radice ma si prendono Pesaola e Rambone. Ma non ne va' bene una perché ai guai di classifica si aggiungono anche l'infortunio di Diaz, l'epatite di Bruscolotti e qualche svista arbitrale. Finisce l'andata con soltanto 9 miseri punti in classifica, mestamente ultimi. Ferlaino cede la presidenza a Marino Brancaccio affiancato da Gianni Punzo come amministratore delegato. Nel girone di ritorno la rinascita: ben 19 punti in 15 partite e salvezza conquistata. Purtroppo nell'ultima partita di campionato con il Cesena, in un forte contrasto con Buriani, Krol riporta la rottura del menisco. In società Sonetto va' via e Brancaccio propone Juliano al quale oppone il suo veto Ferlaino, inducendo Brancaccio stesso alle dimissioni. Ritornato in sella Ferlaino raggiungerà un accordo per una pacifica coesistenza con Juliano, ma conferendogli i poteri specifici di Direttore Generale.

 1983-84
Ancora un allenatore nuovo: Santin. Tra i giocatori scambio di Criscimanni per Casale, di Citterio per Boldini, di Amodio per Caffarelli; arrivano anche Frappampina, De Rosa, Palanca ed il libero Masi. Vanno via Vinazzani e Marino. Come straniero sostituisce Diaz (all'Avellino) con Dirceu. Juliano dichiara che questo Napoli è migliore di quello che ha raggiunto il terzo posto. Sarà, ma il campo dirà ben altro. In Coppa Italia siamo fuori piazzandoci dietro la Cavese. Gli auspicati rinforzi autunnali non arrivano, Krol non recupera a pieno dall'infortunio subito ed il Napoli va a fondo in classifica. Si fanno i nomi di nuovi allenatori (Carosi, Marchesi, Agroppi). Alla ventesima giornata, dopo l'ennesima sconfitta casalinga ad opera dell'Inter) Santin viene esonerato in favore di Marchesi (vedi foto). Il Napoli è terzultimo ma pian pianino riesce a raggiungere alla penultima giornata la sospirata salvezza battendo l'Udinese.

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